Claire Rosen, Birds of Feather, Peach-Faced Lovebird n. 7523

Claire Rosen. Una riflessione su esotismo ed artificio

Claire Rosen è una giovane fotografa che grazie alla sua ricca immaginazione è riuscita a trasmettere valori umani universali attraverso semplici scatti.

Birds of Feather è una serie dedicata al rapporto tra uomo e natura che nei secoli si è caratterizzato nei modi più disparati variando tra il conflittuale e l’armonico e simbiotico. L’uomo ha sempre sentito l’esigenza della natura e di circondarsi con essa, anche quando il progresso e l’evoluzione lo hanno spinto nel senso opposto.

Claire Rosen, Birds of Feather, Rainbow Laurie n. 7859
Claire Rosen, Birds of Feather, Rainbow Laurie n. 7859

I riferimenti di questa serie di Claire Rosen sono diversi. La fotografa parte proprio analizzando in modo cronologico il modo in cui l’uomo ha sopperito alla mancanza di natura nel tempo, dagli antichi romani che dipingevano sulle pareti delle proprie case scenari naturali e bucolici a Raffaello che reinterpretando le grottesche ha popolato i propri affreschi con fauna e flora.

Ovviamente i riferimenti posso essere infiniti, anche solo guardando alla pittura italiana. Un esempio? Gli affreschi del Veronese a Villa Barbaro realizzata da Palladio in cui finestre reali e dipinte si confondono.

Villa Livia, affreschi, Roma (I secolo d.C.)
Villa Livia, affreschi, Roma (I secolo d.C.)
Paolo Veronese, Villa Barbaro, affreschi, Treviso (1561)
Paolo Veronese, Villa Barbaro, affreschi, Treviso (1561)

Birds of Feather unisce la natura viva ed esotica, i pappagalli, a qualcosa che nell’immaginario comune è più che altro riconducibile a un mondo superato e un po’ polveroso, la carta da parati in stile vittoriano.

L’unione è ardita, ma funziona benissimo. Le fantasie della carta da parati si connettono infatti con il mondo coloniale e con la fascinazione dell’uomo per il lontano e l’inaccessibile. Sono stilizzazioni di una natura altra che non ha niente a che vedere con il contesto addomesticato europeo.

Questa scelta però dimostra anche il desiderio dell’uomo di appropriarsi di questa natura incontaminata per portarla a portata di mano. I pappagalli fotografati su questi sfondi paiono nel loro contesto ad un primo sguardo, ma in realtà è solo un’illusione.

Claire Rosen, Birds of Feather, Yellow Oriole n. 3066
Claire Rosen, Birds of Feather, Yellow Oriole n. 3066

Claire Rosen sottolinea come l’originalità di qualcosa di esotico e nuovo svanisca una volta dislocata e catapultata in un contesto estraneo. Il culto della colonizzazione e la moda per tutto ciò che arriva da oltre i confini europei ci ha portato a circondarci di feticci che ci ricordano la natura, senza però veramente portarla attorno a noi.

I colori saturi e accesi di pappagalli e decorazioni parietali sono quelli dell’Africa e dell’India, ma anche solo soffermandosi sulle pose degli uccelli ci si accorge dell’artificio. Si mettono in posa come antropomorfizzati, spiccano dallo sfondo grazie al contrasto di complementari e sembrano sorridere in modo consapevole all’obiettivo.

Claire Rosen, Birds of Feather, Parakeet n. 7034
Claire Rosen, Birds of Feather, Parakeet n. 7034

 

Crediti fotografici: clairerosenphoto.com