Claire Rosen, Nostalgia - a study in color, Still life in orange

Etica ed estetica dell’accumulo in Claire Rosen e Rosenthal

Claire Rosen e Barry Rosenthal sono due fotografi che non hanno nulla in comune, eccetto due progetti fotografici che a prima vista paiono altrettanto lontani.

La serie Nostalgia: a study in color della Rosen consiste in una serie di scatti che ritraggono un gran numero di oggetti raggruppati per colore appartenenti al passato della fotografa, alla sua infanzia o anche tramandati da diverse generazioni.

Claire Rosen, Nostalgia - a study in color, Still life in rose
Claire Rosen, Nostalgia – a study in color, Still life in rose

Ogni foto è accompagnata da un elenco che identifica ogni elemento presente e rende divertente poi andare a cercarli come fosse lo scatto stesso un gioco proveniente dal mondo dell’infanzia. Oggetti comuni sono affiancati ad oggetti esotici e poco riconoscibili che conferiscono anche a bambole e semplici bottoni un’aura un po’ misteriosa. Lo scopo, oltre alla componente ludica della ricerca dei vari elementi, è portare a coscienza i meccanismi che attivano la memoria o anche singoli ricordi.

Ogni oggetto ha un significato per la fotografa, ma può averne uno altrettanto importante per chi guarda che così ritrova stralci del proprio passato che magari aveva dimenticato.

Claire Rosen, Nostalgia - a study in color, Still life in red
Claire Rosen, Nostalgia – a study in color, Still life in red

Allo stesso tempo Claire Rosen vuole ricordare al suo pubblico la facilità con cui da bambini ci si riesca a divertire inventando fantastiche storie partendo dalla vita e dagli oggetti che popolano le case di chiunque.

La nostalgia di questa fotografa non è grigia e passiva, ma un mezzo che la coinvolge emotivamente e caratterizzata dai colori più vivaci.

Barry Rosenthal invece si definisce un collezionista e in particolare colleziona oggetti dimenticati, abbandonati e buttati che poi raggruppa per tipo e fotografa.

Barry Rosenthal, Found in Nature, No Vanishing Point
Barry Rosenthal, Found in Nature, No Vanishing Point

Il suo interesse si rivolge agli scarti del consumismo e alle grandi quantità di oggetti che l’uomo sul suo cammino verso un sempre maggiore progresso si lascia alle spalle.

Gli oggetti che Rosenthal raccoglie non sono più il scintillante prodotto della modernità, ma un rifiuto che ha perso sfavillio e ogni appeal su un mondo fatto di spese veloci e utilizzi limitati. I beni di consumo aumentano, ma la loro vita diventa sempre più breve.

“The beach is my flea market and found objects my inspiration. Crushed by storms and carved by blowing sand, once familiar forms have lost much of their original shape and purpose”.

La serie di Barry Rosenthal Found in Nature vuole proprio documentare il grado di inquinamento che hanno raggiunto gli oceani e che si palesa agli occhi di tutti proprio quanto sulle spiagge di tutto il mondo compaiono più rifiuti che conchiglie.

Barry Rosenthal, Found in Nature, Green Containers
Barry Rosenthal, Found in Nature, Green Containers

Claire Rosen e Barry Rosenthal alla fine narrano semplicemente due memorie diverse, ma strettamente connesse. Se la prima si concentra sugli oggetti che toccano lo spettatore nella propria vita come singolo, il secondo invece smuove le coscienze del proprio pubblico in quanto collettività.

Entrambe le raccolte di oggetti parlano di memoria, ma solo dal loro accostamento emerge forte la necessità di ripensare l’importanza di ciò che ci si lascia alle spalle.

 

Crediti fotografici: slate.com, clairerosenphoto.com, theinspirationgrid.com