Keith Haring, Untitled (1984)

L’horror vacui segnico di Keith Haring

Fino al 18 giugno in mostra a Milano a Palazzo Reale 110 opere di Keith Haring, una delle personalità artistiche più in vista della seconda metà del ‘900.

Keith Haring, nato nel 1958, ha dedicato la propria vita all’arte a cui ha unito un immaginario allegro e colorato ispirato alla cultura pop di quegli anni. Il contatto con le opere dei grandi artisti della generazione precedente come Pollock e Dubuffet, ma anche Andy Warhol e in particolare Pierre Alechinsky lo ha portato a rielaborare i molteplici stimoli in un’arte universalmente comprensibile.

Keith Haring, Untitled (1983)
Keith Haring, Untitled (1983)

Caratteristica di questo artista è la linea flessuosa e morbida, ma anche molto netta. Sono gli anni ’70, il graffitismo nella sua illegalità è appena nato e si fa portatore attraverso le opere di questo e altri artisti di messaggi sociali importanti e molto contemporanei.

Sono gli anni della guerra in Vietnam, dell’apartheid e della diffusione delle droghe sintetiche seguita da quella dell’AIDS nei primi anni ’80. Keith Haring guarda alla mutazione della società e la rappresenta in modo stilizzato e subito riconoscibile, sembra vedere i rischi di una popolazione sempre più dominata dalla tecnologia e dal denaro.

Keith Haring, Untitled (1986)
Keith Haring, Untitled (1986)

Le sue opere si configurano come una maglia di linee e segni dalla veloce realizzazione e comunque ben calibrati, figurine saltellanti ripetute in modo ossessivo che popolano i muri delle città.

L’horror vacui segnico di molte delle sue opere si riscontra in altri artisti che si dedicano al graffitismo in quegli anni come Basquiat, tutto lo spazio viene occupato da sorta di geroglifici che si incastrano tra loro non lasciando possibilità per altri inserimenti.

Le figurine di Keith Haring paiono pittogrammi e ne conservano la stessa immediatezza nella loro sinteticità ed elementarità, anche nelle opere scultoree non abbandona mai la bidimensionalità.

La vita di questo artista è stata molto breve, ma ciò non gli ha impedito di lasciare il segno su una società di cui si è fatto attento interprete ed esplosivo innovatore.

Keith Haring, The last rainforest (1989)
Keith Haring, The last rainforest (1989)

 

Keith Haring, The last rainforest, dettaglio (1989)
Keith Haring, The last rainforest, dettaglio (1989)
Crediti fotografici: haring.com