Olafur Eliasson, Your Rainbow Panorama, ARoS Aarhus Art Museum, Danimarca (2011)

Olafur Eliasson, sperimentare luci e percezioni

Olafur Eliasson è un artista danese che ha fondato uno studio che dedica le proprie energie alla sperimentazione nei più vari ambiti non solo artistici.

“L’arte è un linguaggio. Di per sé non comunica nulla, ma quel che le dà significato è ciò che si dice attraverso di essa. L’arte non è esclusiva; non delimita i confini di una sfera chiusa, ma si spinge oltre.

Quando il linguaggio artistico mette al proprio centro lo spazio e i suoi utenti, può facilmente interagire con l’architettura, la scienza, il design. Può anche sollevare questioni sociali, politiche, ecologiche, estetiche ed etiche: qualsiasi ambito della realtà diventa un potenziale collaboratore e offre terreno da esplorare.”

Olafur Eliasson, The Weather Project, Turbine Hall, Tate Modern, Londra (2003-2004)
Olafur Eliasson, The Weather Project, Turbine Hall, Tate Modern, Londra (2003-2004)

Questa è la prima frase di un catalogo di Olafur Eliasson e racchiude con precisione tutta la sua poetica. L’attività di questo artista si spinge infatti verso un terreno molto contemporaneo, quello della collettività, e le sue opere oltre ad essere pensate per essa vengono anche create dalla collaborazione di più menti.

Tra i mezzi più frequentemente impiegati per i propri progetti vi è la luce e le sue declinazioni cromatiche. Estremamente celebre è infatti l’installazione The Weather Project collocata nel 2003 nella Turbine Hall della Tate Modern a Londra.

Olafur Eliasson, The Weather Project, Turbine Hall, Tate Modern, Londra (2003-2004)
Olafur Eliasson, The Weather Project, Turbine Hall, Tate Modern, Londra (2003-2004)

L’obiettivo era quello di ricreare il Sole con tutta la sua energia entro uno spazio chiuso, per farlo Olafur Eliasson e il suo studio hanno progettato un grosso pannello semicircolare retroilluminato e hanno ricoperto il soffitto dello spazio espositivo con dei pannelli riflettenti che raddoppiassero la superficie illuminante e la percezione del volume della sala.

I visitatori si trovavano quindi immersi in una luce calda e nebbiosa, i colori che vedevano a causa delle lampade a monofrequenza si riducevano inoltre alle sole tonalità del giallo e al nero in un ambiente totalmente dominato dall’abbagliante Sole sovrastante i visitatori.

Olafur Eliasson, Your Rainbow Panorama, ARoS Aarhus Art Museum, Danimarca (2011)
Olafur Eliasson, Your Rainbow Panorama, ARoS Aarhus Art Museum, Danimarca (2011)

Ulteriore opera che indaga luce, percezione e rapporto tra visitatori è la più recente Your Rainbow Panorama realizzata nel 2011 per il tetto del danese ARoS Aarhus Art Museum.

Si tratta in questo caso di una passarella sopraelevata che si snoda in una forma circolare per 150 metri dando una visione a 360 gradi di tutto l’intorno fino all’orizzonte. La passerella è racchiusa entro lastre di vetro colorate che ripropongono lo spettro della luce e quindi le gradazioni di un arcobaleno.

Olafur Eliasson, Your Rainbow Panorama, ARoS Aarhus Art Museum, Danimarca (2011)
Olafur Eliasson, Your Rainbow Panorama, ARoS Aarhus Art Museum, Danimarca (2011)

Lo spettatore si ritrova quindi totalmente coinvolto come dentro ad un arcobaleno che altera la sua percezione cromatica dell’intorno. Nella visione entra sia la città circostante suddivisa per settori colorati, che tutto il panorama e ovviamente gli altri visitatori dell’installazione.

È il movimento proprio e degli altri spettatori ad animare la percezione dei colori e dello spazio in una dimensione resa estraniante grazie alla sola luce.

Olafur Eliasson, Your Rainbow Panorama, ARoS Aarhus Art Museum, Danimarca (2011)
Olafur Eliasson, Your Rainbow Panorama, ARoS Aarhus Art Museum, Danimarca (2011)
Crediti fotografici: urbanpeek.com, olafureliasson.net, aarsmoede.lions.dk, valentineuhovski.com, artwort.com