Penique Productions è un collettivo di artisti nato a Barcellona nel 2007 che si è posto l’insolito obiettivo di gonfiare immensi palloncini nei luoghi più improbabili.
I due giovani fondatori del gruppo, Sergi Arbusà e Pol Clusella, spiegano che con le loro installazioni vogliono “approfondire la relazione tra il pieno e il vuoto” generando un dialogo con uno spazio preesistente creato da terzi, magari anche molto indietro nel tempo.
La pratica di Penique Productions ha una indubbia matrice progettuale molto forte che li rende un po’ un ibrido tra arte ed ingegneria. Le modalità con cui invadono gli spazi con le loro installazioni sono infatti abbastanza complesse.
L’obiettivo non è semplicemente quello di gonfiare un grande palloncino dentro una stanza, ma che esso vada ad aderire perfettamente alle pareti come una seconda pelle dal colore e dalla consistenza completamente nuovi.
I luoghi e le occasioni in cui il collettivo ha dato vita alle proprie installazioni sono innumerevoli, nemmeno l’Italia ha potuto fare a meno di questo interessante esperimento ambientale. A Genova infatti, in occasione del concorso internazionale SHOT – Sala Dogana Hands-On Transformation, Penique Productions ha totalmente rivestito alcuni spazi di Palazzo Ducale con un palloncino dorato.
Tra le ultime imprese vi è la saturazione di una grotta a Rio de Janeiro nel giardino del Museu da República, in questo caso a venir invasa non è un’architettura, ma uno spazio naturale dalla conformazione complessa ed articolata.
L’effetto è stupefacente per il modo in cui il palloncino va a seguire le forme organiche della grotta esaltandole in pieghe e chiaroscuri. È uno spazio nuovo, ma perfettamente aderente all’identità della grotta nella sua originalità e naturalità.
Tra gli intenti del collettivo Penique Productions non vi è infatti quello di privare un luogo della propria identità, ma di dargli per un breve periodo un aspetto nuovo che possa magari esaltarne alcune elementi. L’opera d’arte in sé è il palloncino, ma grazie all’effetto sottovuoto che viene raggiunto è lo spazio stesso a diventare protagonista come incorniciato, o meglio evidenziato, dall’installazione artistica.
