Rosenquist, F 111 (1964)

Spazi saturi di oggetti, Nouveau Réalisme e Pop Art

Arman, Le plein (1960)
Arman, Le plein (1960)

Cosa accomuna due movimenti artistici divisi da un oceano e che adottano mezzi espressivi, stili e linguaggi completamente diversi tra loro?

Il Nouveau Réalisme è nato in Francia mentre la Pop Art è una corrente artistica tutta americana, il Nouveau Réalisme ha una definizione che si potrebbe definire sporca e dalla quale emerge il segno dell’usura mentre al contrario la Pop Art si caratterizza per i colori sgargianti e l’effetto patinato.

Entrambe le correnti artistiche partono però dalla stessa base, il prodotto industriale.

Fondamentale differenza è il mondo in cui si rapportano ad esso. Gli artisti francesi infatti non idolatrano la produzione in serie e anzi avvertono una sorta di pericolo provenire da questa, ne capiscono l’innovazione e pur non formulando condanne verso di questa mantengono un atteggiamento guardingo che li porta a cercare di controllare e limitare gli oggetti ormai dilaganti nella vita quotidiana.

 

Su questa strada si inseriscono le Poubelles (accumulazioni di immondizia) di Arman, le compressioni di César e certamente anche i tavoli riccamente imbanditi, ma già consumati, di Spoerri.

Cesar, Compression Coca (1992)
Cesar, Compression Coca (1992)

Una famosa serie di Arman è costituita dal ricco corpus delle accumulazioni, cioè una serie di opere in cui l’artista presenta ripetuto uno stesso oggetto tratto dal reale innumerevoli volte in modo da spingere lo spettatore a riflettervi.

Sul versante opposto dell’oceano Atlantico gli artisti americani, primo fra tutti l’inflazionato Andy Warhol, si muovono su una linea di pensiero totalmente opposta. La Pop Art esalta il consumo e gli oggetti della nuova industria caratterizzati da grafiche sgargianti e accattivanti, i suoi colori sono quelli della pubblicità e i suoi soggetti quelli della quotidianità nuova e accessibile alle masse.

L’economia ruggente di quegli anni fa dell’America il motore propulsore di questo movimento e in campo artistico vengono direttamente impiegati i mezzi della produzione in serie per la creazione delle opere. Sia Andy Warhol che Roy Lichtenstein fanno ampio uso della serigrafia e gli immensi dipinti di Rosenquist non possono che ricordare il mondo della pubblicità.

La Coca Cola, Marylin Monroe, Mao, la minestra Campbell e i fumetti sono tutti messi su uno stesso piano, sono tutte icone unite dal loro potere sulle masse.

Warhol, serigrafie (dal 1962)
Warhol, serigrafie (dal 1962)

Nella contemporaneità molti artisti vengono uniformemente e forse con un po’ di leggerezza incasellati tra le file della New Pop Art e altrettanti hanno invece intrapreso una strada di sensibilizzazione che li porta ad indagare il mondo dell’ecologia e del riciclo. I primi sono accomunati da un senso di maggiore leggerezza mentre i secondi sono animati da una volontà di indagine e di denuncia.

Nei prossimi articoli ricercheremo proprio questi caratteri e come gli artisti abbiano fatto evolvere la loro relazione con il consumismo.

 

Crediti fotografici: archesart.co.uk, lvstudio.altervista.org, garrusart.blogspot.com, foodinthearts.blogspot.it