Emilio Vedova nel suo studio

La pittura segno gesto materia di Emilio Vedova

Emilio Vedova è un artista italiano esponente di punta dell’Informale e interprete originale della pittura gestuale proveniente dall’America.

Questo artista si distingue per le sue posizioni sempre molto chiare. Da sempre politicamente impegnato, ha preso parte alla resistenza e le sue opere, mai figurative, si evolvono dall’astrattismo geometrico all’astrattismo gestuale.

Reagisce al ventennio fascista imprimendo una svolta all’arte italiana con un’attività artistica impegnata che passa attraverso la partecipazione attiva alla vita politica e civile.

Emilio Vedova, Immagine del tempo (1972)
Emilio Vedova, Immagine del tempo (1972)

Pittore formatosi da autodidatta nella Venezia dell’anteguerra, arriva nel 1960 a vincere il Gran Premio per la Pittura alla Biennale di Venezia e ad avere esposizioni in tutto il mondo compresa l’America, patria dell’action painting.

Dopo un momento di oblio dovuto alla caduta in disgrazia del medium pittorico, torna in auge negli anni ’80 con la riscoperta della pittura.

Le sue serie più famose, Scontro di situazioni e Plurimi, dimostrano come le opere di Emilio Vedova vadano ben oltre la superficie di una tela. Sia nelle opere bidimensionali che in quelle che si articolano tridimensionalmente nello spazio la pittura infatti viene stesa come massa e il gesto dell’artista è protagonista tanto da dilatare i confini del supporto in un segno che invade lo spazio.

Emilio Vedova conla sua opera Tondo non dove (1986)
Emilio Vedova conla sua opera Tondo non dove (1986)

I Plurimi in particolare si definiscono come pitture-sculture conquistate a 360 gradi dal gesto drammatico dal portato esistenziale di Emilio Vedova, sono opere allo stesso tempo superficie e spazio e la pittura non è più solo rappresentazione ed espressione per diventare struttura.

Il gesto di Emilio Vedova è violento, più vicino all’esperienza espressionista di Franz Kline che a quella più conosciuta di Pollock. L’uso dei colori da parte dell’artista italiano però potenzia ancora di più la gestualità declinata in bianco e nero di Kline, diventano anch’essi espressione dell’energia dell’artista.

C’è un’evocazione della violenza del tempo nelle opere di Emilio Vedova, un tempo storico che giunge forse fino al Big Bang. Il gesto è espressione della durezza intrinseca delle cose che emerge in determinate situazioni tramite la mano dell’artista.

Emilio Vedova, Ciclo 63-b5 (1963)
Emilio Vedova, Ciclo 63-b5 (1963)
Emilio Vedova, Ciclo 63-b5, dettaglio (1963)
Emilio Vedova, Ciclo 63-b5, dettaglio (1963)
Crediti fotografici: ilgiornale.it, artribune.com, farsettiarte.it